La realizzazione di una campana prevede l'utilizzo di materiali semplici quali la terra, l'acqua, la cera, la canapa, il bronzo; sarà poi l'artigiano, con la sua maestria e i segreti che si tramandano di generazione in generazione, a rendere questo manufatto, la campana, uno straordinario oggetto musicale e d'arte sacra, che accompagnerà la vita della comunità che la ospiterà, scandendone i tempi e celebrandone i momenti più significativi.
Per realizzare una campana occorre un lungo lavoro che varia, a seconda delle caratteristiche e dimensioni, da qualche settimana a diversi mesi.
La fase che precede la fusione vera e propria richiede molto tempo perchè è necessario preparare un modello composto di tre stampi d'argilla sovrapposti.
Si procede innanzitutto disegnando la sagoma in legno con il profilo della campana che, usata come un compasso, servirà per realizzare gli stampi di argilla.
Il primo dei tre stampi a esser creati è la cosiddetta anima: questa è costituita da una piramide cava di mattoni su cui vengono applicati vari strati di argilla fino a quando lo stampo non sarà finito e levigato e avrà preso la forma interna della campana.
Sull'anima, dopo aver applicato una miscela di latte e cenere che fungerà in seguito da distaccante per separare gli stampi, si sovrappongono diversi strati di argilla che andranno a formare il secondo stampo, la "falsa campana". La falsa campana è realizzata in argilla, ma possiede già le dimensioni e lo spessore di quella che sarà la campana definitiva in bronzo. Dopo una perfetta levigatura della falsa campana vi si applicano fregi, stemmi, iscrizioni e figure in cera.
Si crea infine il "mantello", il terzo e ultimo stampo. Sempre sovrapponendo l'argilla a strati, prima con un pennello e poi manualmente, si crea uno stampo di spessore adeguato a contenere la fusione di bronzo e a resistere alla pressione del metallo. Riscaldato internamente da carboni ardenti, il mantello in argilla a poco a poco si asciuga, e le immagini e le scritte in cera applicate precedentemente in positivo sulla falsa campana si sciolgono, rimanendo così impresse in negativo direttamente sulla superficie interna del mantello. Questo processo è chiamato "fusione a cera persa".
Ad essiccatura avvenuta, i tre stampi si separano e la falsa campana viene eliminata; il mantello viene riposizionato sull'anima, cosicchè lo spazio libero tra i due stampi possa ospitare il bronzo fuso.
La forma così ottenuta, viene interrata in una fossa nel terreno, che poi viene completamente ricoperta di terra. In questo modo, si evitano possibili cedimenti o spostamenti del mantello in fase di fusione e si aiuta a contenere la pressione del bronzo.
È ora giunto il momento della fusione: quando il forno è ben caldo e il metallo si è sciolto alla giusta temperatura, il fonditore apre la bocca del forno e libera il bronzo fuso che, scorrendo in appositi canali, raggiunge la forma e cola nell'intercapedine tra mantello e anima.
Se in qualche fase della lavorazione qualcosa è andato storto, la fusione andrà a vuoto, e il lavoro fatto fin a quel momento sarà da ricominciare nuovamente da capo.
Dopo il raffreddamento, che richiede diversi giorni, la campana viene estratta dalla fossa e pulita. Liberata dal mantello e dall'anima, la campana viene cesellata con martello e scalpello, lima e bulini e, infine, lucidata con acqua e sabbia.
Al termine del lavoro si procede al collaudo del suono, si verificano le tonalità con appositi strumenti e si applica il battaglio adeguato alle dimensioni e alla forma della campana.