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fonderia allanconi
STRUMENTO MUSICALE
 
     

PRIMA DI TUTTO LA CAMPANA E' UNO STRUMENTO MUSICALE...

 

           L'inconfondibile e inimitabile suono della campana è il risultato della sovrapposizione di numerose frequenze di vibrazione del bronzo lungo l'altezza della campana. LA frequenza è il numero di oscillazioni al secondo (Hz). Quando si parla di tonalità si intende la nota fondamentale che produce e che in una buona campana deve essere ben riconoscibile. A parità di altri fattori (come, lega, modalità di raffreddamento, ecc), la tonalità dipende dal rapporto tra diametro e volume interno; quindi considerando costante anche la forma, diremo che a parità di diametro la tonalità dipende dallo spessore. Da questa nota fondamentale parte una serie numerosa di suoi armonici, dovuti alla vibrazione delle parti superiori della campana, che rispecchiano precise scale. Spesso l'armonico che l'orecchio può distinguere facilmente è quello della terza (più alto di due toni dalla fondamentale) o dell'ottava, ma questo non significa che non ce ne siano numerosi altri. Addirittura se si percuote delicatamente la campana sulla gola (a circa metà altezza), spesso si ottiene direttamente proprio la terza, ovviamente con un timbro ferroso. Solo i Maestri Fonditori riescono a sagomare la campana in modo tale che gli spessori provochino i giusti armonici. Per le campane moderne c'è addirittura una tabella che lega diametro, peso e tonalità.

Il modo tradizionale per testare la tonalità di una campana è il diapason a cursori, che riesce a distinguere perfino differenze di 1/32 di nota (dividendo in 32 parti l'intervallo di un tono).

Convenzionalmente la nota LA è quella vibrazione di 440Hz. Nel campo delle campane, per tradizione il riferimento è il LA di 435Hz.

A parità di tonalità, ci possono però essere timbri diversi. Ad esempio un DO di una campana moderna suona in modo diverso dallo stesso DO di una campana del XV sec. Questo è dovuto, tra infiniti altri fattori, dalla sagoma. Ecco quindi campanacci dal suono ferroso e fastidioso o campane dal suono dolce e coinvolgente.


Campanometro


ELEMENTI DI SCALE MUSICALI

 

      Convenzionalmente le note naturali sono 7 e si ripetono in intervalli chiamati 'ottave' insieme ai corrispondenti 5 semitoni (si pensi ai tasti del pianoforte: i tasti bianchi sono le note naturali e quelli neri i semitoni):

...DO Reb (DO#) RE Mib(RE#) MI FA SOLb(FA#) SOL Lab(SOL#) LA SIb(LA#) SI DO...

Le scale sono particolari successioni di queste note. Tra queste le più semplici ed ‘istintive' sono le scale naturali maggiori e minori. Ognuna di queste scale ha il nome della nota che ne determina il senso di conclusione (la TONICA, cioè che da' il tono alla scala):

 

Es .: scala naturale di DO Maggiore: ...DO RE MI FA SOL LA SI DO ...

 

Es .: scala di RE Maggiore: …RE Mi FA# SOL LA SI DO#

 

Confrontando le due scale naturali proposte con la successione di tutte le note detta all'inizio, è facile capire il meccanismo di costruzione di una scala naturale maggiore:

Si parte dalla nota che da' il nome alla scala. Negli esempi dal DO o dal RE. Questa è la nota che da' il tono alla scala e la cui esecuzione da' il senso di chiusura.

TONICA

 

Salto di un tono::

 

SOPRATONICA (2° o 9°)

 

Salto di un tono:

 

TERZA O CARATTERISTICA

 

Salto di un semitono:

 

QUARTA

 

Salto di un tono:

QUINTA O DOMINANTE

 

 

Salto di un tono:

SESTA

 

 

Salto di un tono:

SETTIMA+ (O MAG7)

 

(Il segno + è una convenzione. Si indica convenzionalmente con 'settima' il semitono precedente della settima nota della scala. ES.: la 7° della scala di DO è SIb e la 7+ è il SI)

A livello di orecchio, le note più importanti della scala sono tre: la tonica, la caratteristica e la dominante, che suonate contemporaneamente formano l'accordo maggiore.

Le scale naturali minori sono diverse. La più semplice si ricava dalla maggiore aggiungendo invece della terza il semitono prima della terza, che viene appunto chiamata ‘terza minore'. E' evidente che come risultato si ha una scala più solenne o 'triste'.

 
Usando sistemi antichi dal 1300 fondiamo campane con dediche e decorazioni